Istituto professionale Agricoltura e sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane

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Roberta Aggiornato il

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Agricoltura e Sviluppo Rurale
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Esploriamo un altro degli undici indirizzi di studio degli istituti professionali in Italia, rimodulati dalla Riforma Gelmini per preparare gli studenti ad affrontare arti, mestieri e professioni strategiche; così dopo aver visto come si preparano i futuri professionisti della manutenzione ed assistenza tecnica, della gestione delle acque e del risanamento ambientale, del settore ittico, dei servizi culturali e dello spettacolo e gli artigiani del Made in Italy del domani scopriamo in cosa consiste l’istituto professionale Agricoltura e sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane.

Perché scegliere un Istituto professionale Agricoltura e sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane?

E’ la scelta ideale per chi come te vuole inserirsi da subito nel mondo del lavoro, ama stare e lavorare all’aria aperta piuttosto che in un ufficio, vuole operare nelle produzioni animali e vegetali e dell’agro-business nel rispetto dei principi del sistema di qualità, valorizzando le produzioni agricole nazionali e locali; vuole misurarsi con i nuovi concetti di agricoltura multifunzionale capaci di incentivare e promuovere le condizioni per una nuova ruralità; ti appassionano le attività dell’agriturismo e le opportunità di integrazione tra paesaggio, agricoltura e turismo culturale; sei interessato alla promozione dello sviluppo paesaggistico e della tutela ambientale del territorio anche dei contesti forestali e montane.

L’Italia ha una tradizione secolare per quanto riguarda gli istituti di Agraria: basti pensare che la più antica scuola di viticoltura ed enologia d’Italia,è nata nel 1879, e le prime facoltà universitarie di agraria, successive agli orti botanici, sono nate nel 1870 (a Milano) e nel 1872 (a Portici, in provincia di Napoli).

Inoltre l’Italia è il paese europeo con il maggior numero di prodotti agroalimentari pregiati, chiamati a Denominazione di Origine Protetta (DOP) e Indicazione Geografica Protetta (IGP) riconosciuti dall’Unione Europea: a luglio 2021, sono infatti  314 prodotti tra DOP, IGP, STG e ben 526 vini DOCG, DOC, IGT, con ben 838 prodotti IG (ad Indicazione Geografica) italiani, che costituiscono un volano per la nostra economia, creando una rete di valore e cooperazione tra i diversi operatori del settore agroalimentare. Chi si va ad inserire in questo settore potrà proporre perciò prodotti territoriali di altissima qualità che potrà proporre facilmente non solo nei mercati locali, ma anche nazionali ed internazionali.

Con la riforma del 13 Marzo 2010, le scuole di agraria sono state denominate rispettivamente “Agraria, agroalimentare e agroindustria” e “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale” e sono state divise in due possibili indirizzi di studio: “Declinazione Produzione e valorizzazione delle produzioni vegetali e animali” e “Declinazione Produzione trasformazione e valorizzazione delle produzioni agroalimentari”.

Quanto dura un Istituto professionale Agricoltura e sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane?

Come tutte le altre scuole superiori liceali, tecniche e professionali, anche questo istituto professionale assolve l’obbligo dell’istruzione scolastica italiana e dura cinque anni, che si articola in un biennio più un triennio; requisito di base è aver ottenuto la licenza media, ma occorre precisare che questo istituto, così come tutti gli istituti professionali, permette di conseguire una qualifica professionale valida già alla fine dei primi tre anni di studio; ma il nostro consiglio è di proseguire comunque anche per gli ultimi due anni , che non solo ti permetteranno di avere un diploma finito ma anche di conseguire una migliore formazione tecnica riferita alle filiere produttive e/o di servizio e di aumentare la tua spendibilità nel mondo del lavoro.

Considera anche che i percorsi di studio potranno essere personalizzati dalle scuole e costruiti in base alle effettive esigenze del territorio, perciò potrai trovare delle variazioni da una regione all’altra o da una provincia all’altra; questo dipende dal fatto che le scuole devono consentire un collegamento diretto l’indirizzo di studio scelto e il mondo del lavoro del tuo territorio, offrendoti concrete prospettive di occupazione da subito.

Cosa si studia in un Istituto professionale Agricoltura e sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane?

Oltre alle materie tradizionali comuni per tutti e cinque gli anni e per tutti gli indirizzi di Studio (Lingua e letteratura Italiana, Storia, Lingua Inglese, Matematica, Scienze Motorie e Religione cattolica o Attività alternative), si studia il primo anno anche Geografia generale ed economica ed il primo biennio anche Diritto ed Economia.

A queste si aggiungono le materie di indirizzo, che sono per il primo biennio Ecologia e pedologia, Scienze integrate, Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) ed i laboratori di scienze e tecnologie agrarie; per il terzo e quarto anno Laboratorio di biologia e di chimica applicata ai processi di trasformazione, per il quarto e quinto anno Economia dei mercati agricoli; per l’intero l’ultimo triennio sono Agronomia del territorio agrario e forestale, Tecniche delle produzioni vegetali e zootecniche, Economia agraria e legislazione di settore agraria e forestale, Gestione e valorizzazione delle attività produttive e sviluppo del territorio e sociologia rurale, Agricoltura sostenibile e biologica.

Come vedi, approfondirai quindi le materie di area economico-giuridica nei primi due anni applicata alle aziende agricole e per l’intero quinquennio le materie tecniche e scientifiche, con un importante monte di ore di pratica svolte nei laboratori.

Sbocchi professionali e non di un Istituto professionale Agricoltura e sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane

Alla conclusione del percorso quinquennale e al superamento dell’esame di Stato sarà rilasciato il diploma, con valore legale, riconosciuto su tutto il territorio nazionale e la sua corrispondenza con il IV livello europeo delle competenze (IV livello EQF- European Qualification Frameworks), lo rende riconoscibile anche nell’ambito più vasto della Comunità Europea.

Il diplomato può essere impiegato in ambito aziendale, nel settore dell’ ortoflorovivaismo, nella cura e progettazione del verde pubblico, negli enti di assistenza tecnico-economica agli imprenditori agricoli, nei Comuni, negli enti professionali ma anche nelle Aziende Sanitarie Locali, nelle Province e Regioni e nelle Comunità montane.

Il titolo di studio conseguito consente di accedere sia agli istituti tecnici superiori (ITS) di durata biennale, sia alla professione di agrotecnico, dopo aver frequentato un breve periodo di tirocinio. Per diventare agrotecnico è necessario essere iscritti al relativo albo professionale. L’iscrizione all’albo è subordinata al superamento dell’esame di abilitazione per l’esercizio della professione, che permette rispetto al solo diploma di poter svolgere un ventaglio di attività maggiori in contesti anche molto diversi, dalle aziende agricole a quelle agroindustriali e di trasformazione agroalimentare (es: produzione mangimi), dalle imprese agrituristiche alle aziende di commercializzazione di prodotti agricoli ed agro-alimentari,fino ad arrivare ad enti ed aziende che si occupano di conservare e potenziare parchi, boschi ed aree ricreative e protette.

Il diploma inoltre consente l’iscrizione a qualsiasi facoltà universitaria, permettendo di avvantaggiare gli studenti all’università nelle lauree che sono prosieguo naturale di quanto appreso, come Scienze Agrarie, Chimica, Scienze della Produzione Animale, Scienze e Tecnologie Alimentari, Scienze Naturali, Scienze Biologiche, Biotecnologie Agrarie e Agroalimentari, Geologia, Veterinaria, Ingegneria Ambientale ma anche Economia e Commercio, per poter creare e gestire al meglio le imprese agro-alimentari.

In più, ti potrai candidare già dal giorno dopo il conseguimento del diploma per lavorare a scuola come personale ATA per la per posizioni di collaboratore scolastico (CS) per il quale basta avere degli attestati e/o diplomi di qualifica professionale triennali, di assistente amministrativo (AA) per il quale basta avere conseguito un diploma di maturità che permetta l’accesso all’università e per la posizione di assistente tecnico (AT) per i laboratori di Agraria, agroalimentare e Agroindustria che vanno sotto il codice di TA o TF (nello specifico: per chi si diploma nell’articolazione di gestione dell’ambiente e territorio, può candidarsi per i laboratori TA03, per chi si diploma in produzioni e trasformazioni può candidarsi per i laboratori TF27 e per chi si diploma in viticoltura/enologia/enotecnico, può candidarsi per i laboratori TA01).

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