Percorso da 60 CFU per insegnare in Italia, in cosa consiste?

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Roberta Pubblicato il 11 Dicembre, 2023

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Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 4 agosto 2023 che definisce i percorsi di formazione iniziale per gli insegnanti della scuola secondaria di I e II grado, noto come “DPCM 60 CFU” è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 25 settembre 2023. Ma di cosa si tratta nello specifico? Sono davvero utili ai fini dell’insegnamento? Vediamolo insieme.

Cosa sono i 60 CFU? 

I 60 CFU sono Crediti Formativi Universitari nelle discipline antropo -psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche e linguistiche. Si tratta di percorsi universitari necessari alla formazione ed abilitazione degli insegnanti, simili ai precedenti 24 CFU che a loro volta erano stati istituiti con il Decreto Legislativo n.59 del 13 aprile 2017, diventando un requisito imprescindibile e necessario per l’accesso al concorso ordinario per l’insegnamento in Italia.

Quali saranno i destinatari del percorso abilitante dei 60 CFU e da quando sarà obbligatorio? 

Il percorso per l’acquisizione dei 60 CFU è riservato a laureati, diplomati ITP (fino al 31 Dicembre 2024) e studenti iscritti a corsi universitari con titoli idonei all’insegnamento che abbiano già acquisito almeno 180 CFU. L’acquisizione di questi crediti formativi diventerà un passaggio obbligatorio ed imprescindibile per gli aspiranti insegnanti che vogliano partecipare ai concorsi a cattedra a partire dal 1° gennaio 2025.

Quindi cosa comprende allora il nuovo percorso per diventare insegnanti? 

In base a queste nuove disposizioni, dunque, il percorso per diventare insegnanti richiederà:  

  • una laurea magistrale o triennale per ITP; 
  • un percorso formativo per essere abilitati ai 60 CFU/CFA; 
  • il superamento di un concorso, un anno di prova in servizio con un test e una valutazione finale. 

Il percorso formativo con acquisizione finale di almeno 60 CFU (Crediti Formativi Universitari) /CFA (Crediti Formativi Accademici) è considerato lo standard, ma esistono altri percorsi istituiti per specifiche categorie di aspiranti insegnanti: ad esempio, ci sono percorsi da 30 CFU per i docenti abilitati su altro grado e/o classe di concorso oppure specializzati in sostegno, percorsi da 30 CFU per chi ha maturato almeno 3 anni di servizio scolastico e percorsi da 36 CFU per chi ha già conseguito i 24 CFU previsti dal previgente ordinamento, ma molto dipende dallo stato di servizio dell’insegnante. 

Infatti, a proposito dell’ultimo punto, chi ha conseguito i 24 CFU entro il 31 ottobre 2022, potrà partecipare ai concorsi per le specifiche classi di insegnamento entro e non oltre il 31 dicembre 2024. In seguito, dovrà necessariamente conseguire gli altri 36 CFU mancanti e superare una prova finale per ottenere l’abilitazione all’insegnamento.

Come posso ottenere i 60 CFU? 

Secondo quanto previsto dalla nuova Riforma i singoli atenei universitari organizzeranno i percorsi di formazione in collaborazione con il sistema scolastico. E si potranno ottenere i crediti mancanti per raggiungere i 60 CFU richiesti continuando a frequentare contemporaneamente il proprio corso di laurea. Tra gli allegati del DPCM dedicato, inoltre, sono specificate le diverse categorie nelle quali sono suddivisi tali 60 CFU. 

Tali categorie sono:

  • 10 CFU in “Discipline di area pedagogica”;
  • 20 CFU in “Tirocinio diretto e indiretto”;
  • 3 CFU in “Formazione inclusiva delle persone con BES”;
  • 3 CFU in “Discipline di area linguistico-digitale”;
  • 4 CFU in “Discipline psico-socio-antropologiche”;
  • 2 CFU in “Metodologie didattiche: introduzione ai modelli di mediazione didattica per la secondaria”;
  • 16 CFU in “Didattiche delle discipline e metodologie delle discipline di riferimento (delle classi di concorso)”;
  • 2 CFU in “Discipline relative all’acquisizione di competenze nell’ambito della legislazione scolastica”. 

Per gli insegnanti della Scuola Secondaria di I e II grado, devono conseguire i 60 CFU, di cui almeno 20 attraverso un periodo di tirocinio diretto presso le scuole ed uno indiretto. Una volta ottenuta l’abilitazione, l’aspirante docente può partecipare ai concorsi semplificati annuali e, ottenuta una cattedra, può finalmente passare di ruolo.

Cosa è l’Accreditamento Università?

Nel DPCM del 4 agosto 2023 è anche delineato il quadro normativo relativo all’accreditamento delle Università per quanto riguarda i percorsi formativi destinati alla formazione ed abilitazione dei docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. In base a quanto stabilito, sia le Università sia gli Istituti Telematici, possono offrire i percorsi formativi di 30 e 36 CFU solo dopo aver ottenuto l’accreditamento del Ministero dell’Istruzione e del Merito per il percorso formativo da 60 CFU. 

L’avvio effettivo di questi percorsi è previsto per gennaio 2024, dato che nel mese di dicembre 2023 si renderanno note le Università e gli Istituti che hanno ricevuto l’accreditamento, in collaborazione con il Ministero dell’Università e della Ricerca, per condurre i percorsi abilitanti di 60, 36 e 30 CFU. 

Quanto è il costo dei 60 CFU? 

Sempre nel testo del DPCM è specificato sia che i costi dei percorsi di formazione abilitante e della prova finale sono a carico dei partecipanti, sia quali siano i costi massimi di tali percorsi. I percorsi da 60 CFU/CFA si aggirano intorno a un costo massimo di 2500 euro; quelli abbreviati per chi sia già vincitore di un concorso, per i docenti abilitati o per chi abbia già conseguito i 24 CFU hanno un costo massimo di 2000 euro; invece, i percorsi abbreviati per coloro che sono regolarmente iscritti a corsi di laurea magistrali a ciclo unico che costituiscono titolo di accesso alla classe di concorso hanno un costo di 2000 euro. La prova finale ha un costo di 150 euro. 

In conclusione, i 60 CFU rappresentano quindi un vero e proprio lasciapassare per entrare nelle graduatorie. Secondo la legge n. 79 del 29 giugno 2022, tali 60 CFU sostituiranno i precedenti 24 CFU, ma è importante ricordare che fino al 31 dicembre 2024 sarà ancora possibile utilizzare i vecchi 24 CFU. Quando i termini saranno scaduti, il requisito valido per essere inseriti nelle graduatorie sarà solamente il possesso dei 60 CFU. 
 

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